mercoledì 5 settembre 2012

Popolo sardo, cosa faresti per iniziare a cooperare? ( parte 2)

Buonasera a tutti cari lettori navigatori.

Pensavate forse che ci saremmo fermate? Credevate che ormai la Sardegna non avesse più speranze? Vi siete chiesti come poter dare nuova linfa ad un'economia in stallo? Vi siete chiesti perchè regna la disoccupazione? Non è tutta colpa di Monti e dello Stato italiano... E se anche fosse, noi guardiamo oltre! La Sardegna siamo noi! 

L'azione di sensibilizzazione intrapresa da Io, la Sardegna e il mio sogno turistico, le Donne del Nuorese e Nura Crea, continua e si è concretizzata in un nuovo messaggio.



Prima di analizzare i dati e le reazioni suscitate nei due giorni trascorsi, durante il quale il messaggio si è diffuso rapidamente, vi ricordo la precedente immagine lanciata su Facebook, collegata strettamente a questa e il Post ad essa collegato.


La prima fase della "sensibilizzazione" riguardante le tematiche della cooperazione e unione della Comunità sarda si è concretizzata in un appello al senso "Identitario" del popolo sardo, alla necessità di passare ai fatti dimostrando effettivamente e concretamente il nostro valore: la crescita economica dipende da tanti fattori, e noi siamo gli attori e protagonisti principali di questa svolta!!!

Dalle prime reazioni è emerso un notevole entusiasmo, un forte senso di appartenenza a questa nostra Isola. Sono emerse anche problematiche concrete e certo non possiamo tapparci occhi e orecchie di fronte alle proteste degli operai del Sulcis, alle difficoltà di un'industria chimica alla "frutta", e all'elevato tasso di disoccupazione delle giovani donne sarde con un alto livello d'istruzione (classificate al terzo posto nazionale, un bronzo amaro!!!). 



Ci siamo chieste come dar forma, o meglio, iniziare a dar concretezza alla voglia di cooperazione. Ecco come nasce la seconda parte dell'iniziativa: essa si presenta come un elenco di azioni e piccoli gesti che tutti possiamo portare avanti nel nostro piccolo. Qualcuno ha definito questo elenco, I Dieci Comandamenti della cooperazione. Noi abbiamo semplicemente voluto darvi degli spunti, ritagliare un momento di scambio-dibattito proficuo anche per la nascita di  nuove cooperazioni.

In questo post voglio lasciar spazio ai commenti dei navigatori facebook, in modo da poter tutti insieme riflettere sul da farsi, sui pro e i contro che si avrebbero nel seguire queste regole, sul modo per poter fare SQUADRA.

Spazio a nuove proposte e idee perchè tutto e tutti sono ben accetti quando si persegue il bene-obiettivo comune.

Prima di lasciar la parola a voi lettori, diamo insieme un pò di numeri:)

Riporto i risultati ottenuti la scorsa volta:

 Abbiamo registrato 137 condivisioni, 138 "Mi piace"  e 52 commenti.

Oggi vi comunicherò i dati relativi alle condivisioni, ai "Mi piace" ed ai commenti relativi al secondo link-immagine.

Ecco a voi: 327 condivisioni - 278 "Mi piace" - 95 commenti. 

E' evidente che i dati sono confortanti e si è verificato un incremento della partecipazione sia alla discussione, sia alla condivisione del messaggio e il suo gradimento, Che dire? Parlano i numeri. Vorremmo tanto un maggior coinvolgimento anche di chi ha espresso il gradimento nel post: fate sentire la vostra voce! E' importante per tutti! Un minuto di tempo rubato alla lunga giornata per dare un contributo alla Sardegna è un piccolo ma utile "sacrificio".

Noi vi ringraziamo e ci auguriamo che i numeri crescano crescano e si tramutino in un dialogo sempre maggiore e articolato, azioni mirate e ....... 

Non scordate la passione per la vostra terra, poichè in essa si cela una ricchezza sconfinata.

Prepariamo il campo prima della semina. Uniti. La Sardegna Siamo Noi!!!

 

Ed ora, una selezione dei vostri commenti, positivi e non :)


"Cancellare dal vocabolario la parola gelosia e sostituirla con collaborazione" è un bellissimo pensiero, però è tosto da affrontare... conosco certi Sardi.. lasciamo perdere.. Bisogna lavorare molto sul rispetto reciproco prima...
Sembrano i Dieci Comandamenti per i Sardi....e come loro sono Giustissimi e sarebbe Meraviglioso che si avverassero ...però la vedo Dura , cerchiamo nel nostro piccolo di metterli in atto!
Noi, nel nostro piccolo e con i soldi del salvadanaio ci siamo impegnati ad acquistare frutta e verdura sarda che ci portano fin sotto casa e fin'ora ne abbiamo guadagnato in salute vista la frutta che si vede in giro di plastica. e lo stesso discorso si puo' fare con formaggio, olio, e qualsiasi prodotto. ormai vengono fino a cagliari a portarli..
Comunque noto che le donne sarde sono piu' pragmatiche e forti, penso che il futuro sara' dalla loro parte. 
Collaborazione , vuol dire una classe dirigente che fa , gli interessi dei cittadini. Non è il caso della Sardegna. Amministrata da vampiri assatanati. 
Siamo veramente pronti per tutto questo??noi come popolo intendo...potrei stare a parlare per giorni di ciò che effettivamente non và a casa nostra ma provo a essere sintetica. Qui si parla tanto di artigianato, agricoltura, pastorizia, filiera corta...ma quanti sono disposti a rinunciare a fare concorsi per andare a fare lavori da "ufficio" da 6 ore e 40 al giorno e mettersi a fare l'agricoltore???quanti migliaia di ettari incolti ci sono in Sardegna? 
 Quanti ne sento "voglio che mio figlio non faccia ciò che ho fatto io"....perché???? Che vergogna c'é nell'essere pastori,agricoltori o artigiani?? É da qui che si deve partire!!! 
 Seusu 1poppulu fieru deu seu sardu e sempri fieru de du essi 4more x sempre 
 Le prime tre cose le sto facendo da anni, per le altre mi sto organizzando. Ah ... se fossimo più uniti .. 
Sono d'accordo...solo un piccolo ma..... con tristezza.. comprare sardo spesso costa... e non tutti possiamo permettercelo, ricordiamoci che moltissimi di noi ( me compresa) fanno la spesa nei discount... 
Sento moltissime persone dire che il sardo costa caro. Certo ... non dimentichiamo che i prodotti sardi vengono pagati pochissimo al produttore e dopo 4 giri di campo arrivano al supermercato carichi di prezzo. 
Io desidero che le tasse pagate da noi Sardi rimangano in Sardegna!Allo stato Italiano Dare l'essenziale Per la difesa!Blocare ai porti tutta la merce che noi abbiamo gia',Fare entrare soltanto merci che servono ,far ripartire il nostro prodotto facendo pagare il minimo di tasse!!! 
Stiamo tutti proponendo situazioni di mercato "alternative", che hanno una ragion d'essere ben precisa e motivata, soprattutto in ambiti di nicchia come l'artigianato ed il prodotto enogastronomico di qualità. Credo però che non siano in grado di dare un certo tipo di risposta, diciamo su grande scala...in realtà (parlo in seguito alle risultanze di un lavoro di studio sull'agricoltura fatto da privati qui nel Sulcis) sarebbe sufficiente mettere a regime terreni improduttivi di proprietà di vari enti (spesso inutili) e attivare un paio di centrali di gestione del prodotto, che possano garantire una qualità costante al distributore ed un prezzo certo contrattato in anticipo al produttore, per poter stare tranquillamente con i prodotti sardi nel mercato mainstream. Il tutto però si scontra un poco con la realtà...esperimenti fatti da gente in gamba che dopo aver ipotizzato centrali d'acquisto per il concime, si è sentita dire da un agricoltore "sì però il camion lo scarichi qui da me e non da quell'altro"...purtroppo la chiave rimane quella...l'incapacità di fare sistema :-\

Vi lascio alle riflessioni... Tratterò nel prossimo post tutti i punti indicati nel messaggio veicolato in rete, così da indicare anche varie iniziative presenti nel territorio, esempio per tutti noi.

Auguro a tutti un buon BloggerViaggio :)


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