domenica 23 settembre 2012

Intervistando....l'ex operatore turistico Andrea Paderi


BuonSalve cari viaggiatori,

il settore turistico in Sardegna è davvero una giungla, talvolta inesplorata, talvolta piena di trappole, altre ricca di sorprese inaspettate. Andrea, ex guida turistica, ha assaporato il lato dolce di questo lavoro, per poi doverlo abbandonare con l'amaro in bocca, dopo tanti sacrifici e sogni riposti nuovamente nel cassetto. 

Andrea, però sai che ti dico? Non accantonare il tuo sogno!!! Tienilo sempre presente, chissà, magari una svolta ci sarà! Oggi Andrea è un operatore socio-assistenziale e aiuta le persone che sono state sfortunate nella vita e di certo si fa ben volere... Ma non aggiungo altro e dò la parola a lui :) 

 


Intervistando....l'ex operatore turistico Andrea Paderi



Ciao Andrea, anche tu, come tutti gli intervistati, devi raccontarci qualcosa di te e anche del perché sei finito proprio qui in questo blog turistico.

Ciao a tutti, sono Andrea e ho 30 anni. Sono un ex operatore turistico, si un ex operatore turistico, lo dico con un po’ …anzi tanta amarezza…!! Ora come ora mi occupo di tutt’altro, sono un educatore/assistenza handicap: questo oltre che essere un lavoro mi rende orgoglioso poiché aiuto chi ha veramente bisogno ed ha disagi fisici e psichici. 

Torno ora indietro nel tempo, nel lontano 2000, quando decisi di riprendere gli studi appassionato del settore turistico, con tanti sogni nel cassetto. Per anni ho lavorato nel settore turistico, dal 2002 con la mia prima esperienza come animatore mini club/young in un villaggio. Continuando gli studi, diplomandomi come tecnico dei servizi turistici con specializzazione “tecnico per la promozione del turismo integrato”, ho avuto modo di poter continuare a lavorare con tanta passione nel settore, con tante aspirazioni e progetti futuri.

Tra le tante esperienze cito anche quella di operatore di agenzia di viaggi, receptionist, guida ai monumenti aperti della città di Cagliari, promozione turistica regionale.

Hai lavorato per alcuni anni nel settore turistico. Quali difficoltà hai incontrato?

In quegli anni ho potuto constatare quanto ancora è presente nel settore: la scarsa collaborazione tra enti e la voglia di investire sulle figure professionali qualificate e preparate. Nelle varie esperienze, soprattutto per quel che riguarda la promozione turistica, ho avuto sempre scarsa possibilità di una collaborazione continua per potermi inserire appieno nel settore. Man mano mi sono arreso dopo che mi “sbattevo” a destra e a manca per poter chiedere o avere una collaborazione, uno straccio di lavoro: solo parole parole parole, soprattutto dagli esperti imprenditori del settore che durante il corso regionale ho potuto conoscere, che mi avevano sempre fatto capire che avrei avuto un futuro nel settore. Ma sono rimaste solo parole e pian piano i miei sogni sono finiti nel cassetto chiusi a doppia mandata. Forse posso rimproverarmi di non aver continuato a persistere: ma dopo tanto tempo perso a girare, chiedere, fare tirocini gratuiti o di quei pochi mesi estivi di lavoro, arriva il momento in cui si accantona quel sogno …e si svolta strada…

Quali tra le tue “esperienze turistiche” ti è rimasta più nel cuore?

L’esperienza che porto dentro risale alla collaborazione con una conosciuta associazione di Cagliari, Amici di Sardegna, dove con il Dott. Copparoni, mio docente al corso ho potuto dare il mio contributo nell’ambito salvaguardia ambiente/territorio e valorizzazione del patrimonio. Forse la collaborazione più significativa per il mio ruolo.

Perché hai abbandonato questo campo lavorativo? Eppure si parla tanto della Sardegna come un’isola super turistica.

Come ho detto prima, purtroppo troppe parole ma a fatti poco e niente, poca voglia di investire e collaborare con le figure professionali qualificate, a partire dagli enti locali sempre più distanti dal settore, privi di idee e di personale preparato.

Hai mai pensato di trasferirti in qualche altra regione italiana o all’estero per continuare il tuo percorso professionale?

Per il percorso e la mia figura professionale, trasferirmi fuori dalla mia Sardegna non avrebbe avuto senso, perché ho studiato e ho sognato sin dall’inizio  di far parte del settore come operatore promozione turistica della mia terra nel promuoverla a 360 gradi. Andare fuori dalla Sardegna non sarebbe servito al mio profilo professionale.

Puoi definire a parole tue cosa si intende per turismo sostenibile e responsabile? Inoltre pensi che questo concetto di “turismo del futuro” avrà ancora tante difficoltà a radicarsi nella nostra bella Sardegna?

Sarò molto teorico, forse utopico, ma in poche parole si intende il fare turismo, creare turismo in tutte le sue sfaccettature, dai servizi turistici, nella costruzione di strutture ricettive, a tutte quelle  attività turistiche sostenibili che si sviluppano in modo tale che non alterino l’ambiente naturale, sociale ed artistico e soprattutto che non ostacolino l’operatività o il nascere  delle attività turistiche sostenibili. Invece tutto questo in Sardegna è semi sconosciuto, quando si dovrebbe lavorare tanto sulla sensibilizzazione nelle scuole elementari e con attività sociali mirate.

Parliamo di un argomento a te caro. La cucina sarda e i ristoranti sardi. Rapporto qualità-prezzo, genuinità dei prodotti, cucina tradizionale. Cosa puoi dirmi a riguardo?

Questo è un punto davvero a me molto ”caro“, ahahhaa!!! La cucina sarda molto cara di cui vado ghiotto. La nostra cucina possiamo definirla completa nei sapori e nelle tradizioni. Non ci facciamo mancare niente dalle varietà tipiche del pesce alla carne. Nelle mie esperienze di promozione turistica girando qua e là per la nostra terra nel medio campidano, dall’ogliastra alla barbagia mandrolisai, all’oristanese al sassarese, ho avuto modo di conoscere e approfondire le nostre realtà culinarie, i nostri piatti tipici, girare nei ristoranti tipici, agriturismi e ittiturismi. Tra l’altro durante il corso regionale, scrissi una guida per il turista sulla città di Cagliari, sul dove mangiare tipico con una selezione di ristoranti e trattorie, con giudizi sulla qualità e quantità dei prodotti tipici serviti nel menù, servizio e struttura del locale e i prezzi. Tutti questi punti sono fondamentali per non incappare in tante fregature che spesso qualche ristoratore serve al malcapitato cliente o turista durante i periodi di afflusso in città. Sono molto critico per quanto riguarda questo punto: troppi sono i ristoranti, gli agriturismi, le trattorie tipiche che vogliono lucrare in quei pochi mesi dell’anno, magari spacciando il proprio menu’ con prodotti locali che non lo sono, o un agriturismo che ti presenta la carne e la verdura del supermercato e magari ti presenta pure un conto…da colletto con risvolto!!! Per fortuna lavorano con tanta passione ristoratori che ancora coccolano il cliente, il turista e lo fanno uscire dal ristorante con la panza piena: un prezzo contenuto con la consapevolezza di aver potuto offrire e fatto assaporare realmente i sapori della nostra terra!!!

Il tuo piatto preferito made in Sardegna?

Da buongustaio della nostra cucina tipica non ho un piatto preferito in particolare, però se proprio devo citarne uno, anzi due, uno di carne “ Sa Cordula” o “Codra cotta “ e uno di pesce “le Orziadas”.

Quali sono qualità che deve possedere una buona guida turistica?

La guida turistica ha un grande impatto sull’esperienza del visitatore in quanto contribuisce nel giudizio positivo o meno su una località turistica.

Una buona guida fornisce ai viaggiatori le informazioni, quei suggerimenti e le esperienze che essi vanno cercando. Se i turisti si sentono ben accolti e informati sul  patrimonio naturale e culturale di una località, spesso scelgono di fermarsi più tempo oppure decidono in futuro  di ritornare.

La guida turistica ha un ruolo specifico: da un lato deve promuovere il patrimonio dell’area interessata, dall’altro deve contribuire a garantire la sua sostenibilità rendendo i visitatori consapevoli della sua importanza e vulnerabilità.

Cooperazione della comunità sarda. Accantonamento delle gelosie e delle rivalità per una comune crescita. Pensi che i giovani siano disposti a lottare per questo e per il loro futuro tenendo conto di questi principi?

Come mentalità siamo ancora indietro, colpa anche delle istituzioni e degli enti    locali che non certo agevolano lo sviluppo turistico. Chi entra in questo settore con tanti buoni auspici e idee si ritrova risucchiato nel vortice della gelosia e della rivalità e soprattutto a lottare contro tanta incompetenza. La cooperazione è ancora lontana e purtroppo la crisi non aiuta e ognuno bada al proprio orticello. Serve un’inversione di mentalità.

Un’altra tua grande passione. Il Cagliari calcio. Cosa significa per te tifare la squadra delle tua città?

E’ un amore smisurato per la mia città Cagliari  e nonché la mia squadra del cuore… lo ammetto! Amo Cagliari e per me non è solo una squadra ma rappresenta i colori di una regione intera, un’isola molto spesso dimenticata e noi tifosi ci rifugiamo nei colori di quella maglia per poterci magari togliere qualche soddisfazione nella massima serie contro le potenti del calcio. Penso che per chi sente il Cagliari nel cuore sia un discorso di amore vero, perchè non pensa a chissà quale blasone, scudetti o altro, ma conserva il sogno di poter un giorno rivincere il tricolore e da vero sardo rimane attaccato a quella maglia sempre e comunque!! Aspettando una meritata casa, lo stadio, perché è vergognoso che il Cagliari debba ritrovarsi nella situazione che tutti conosciamo, nella speranza che finalmente la città di Quartu Sant’Elena sia la casa e fortino di ferro e che possa portare tanta fortuna e tante soddisfazioni per noi tifosi sardi, che lo meritiamo oramai da tempo....

Ora lavori nel campo del sociale e hai un lavoro splendido. Progetti per il futuro?

Adoro il mio lavoro…mi riempie di orgoglio poter dare la mia forza a chi ne ha veramente bisogno ed è stato sfortunato. Per ora proseguo in questo mio percorso lavorativo. Fare progetti ai tempi d’oggi è dura, ma conservo sempre… un sogno.....

 

Uno slogan per la Sardegna.

LA SARDEGNA…AMALA VIVILA SCOPRILA… TUTTO L’ANNO!!

 

Ringrazio Andrea, per la sua preziosa testimonianza e per averci fornito un quadro esaustivo delle difficoltà che incontra un giovane e qualificato operatore turistico nella nostra Sardegna. Le figure professionali nel turismo ancora non sono prese in seria considerazione, specialmente quelle portatrici dei principi di u turismo sostenibile e responsabile. Noi aspettiamo una svolta, fiduciosi e battaglieri!

Perchè la Sardegna unita, non è un' utopia!


Buon bloggerViaggio a tutti...



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