giovedì 9 agosto 2012

Intervistando...l'executive chef Giorgio Diana

Salve a tutti cari navigatori,
in un post precedente, La professionalità nel turismo ha l'amaro in bocca?, ho trattato l'argomento della cosiddetta "fuga dei cervelli" dalla Sardegna anche nel campo turistico e del rivendicato principio della meritocrazia.
Oggi ho il piacere di proporvi l'intervista ad un giovanissimo chef sardo emigrato all'estero dodici anni fà e che sta riscuotendo un notevole successo.

Sono lieta di presentarvi l'executive chef Giorgio Diana.







C: Giorgio, ti do del "Tu", siamo coetanei, solo due anni di differenza :) Raccontami un po' di te.

Sono nato a Cagliari, ho frequentato l'istituto alberghiero e subito dopo il diploma ho lavorato per due anni in un rinomato hotel di Villasimius. La mia passione per la cucina sperimentale mi ha portato a lasciare la Sardegna e cominciare la mia esperienza a Monaco di Baviera. Questa esperienza dura ormai dodici anni!

C: Sono tantissimi! In questi anni cosa hai fatto?


Ho continuato a lavorare, raccogliere numerose soddisfazioni. Nel 2006 sono stato scelto a Monaco come il più giovane cuoco per la Michelin! Faccio parte della Federazione Italiana Cuochi, giro tanto per il mondo. Pensa sono appena rientrato dalla Spagna, a fine settembre partirò ad Almati, in Asia, e a novembre a Miami.

C: Complimentissimi! Il tuo talento è riconosciuto e apprezzato. Qual è il tuo segreto?

Oltre alla mia grande passione per la cucina e la mia spiccata creatività, non ho mai smesso di studiare, e ancora oggi studio!Ora ho esattamente 4 diplomi culinari di cucina italiana, tedesca, Sushi e cucina molecolare! La mia specializzazione è la novelle cousine! Inoltre sto finendo di scrivere un libro di cucina che sarà in vendita tra pochi mesi.

C: Hai mai pensato in tutti questi anni di ritornare in Sardegna?

Ci ho pensato anche perchè ho ricevuto offerte di lavoro. Ma la stagione dura solo tre mesi, mentre qui a Monaco lavoro tutto l'anno. Inoltre credo che le mie idee culinarie non avrebbero successo in Sardegna.
C'è ancora troppa chiusura e ciò limiterebbe la mia linea creativa. Il sardo non assaggia con entusiasmo la pietanza che non conosce. Ci vuole più apertura ecco.

C: Non vorresti proprio tornare?

Per ora no. Torno per le ferie, per riabbracciare la mia famiglia e i miei amici. La Sardegna è bellissima ma io amo viaggiare.

C: Prossima tappa?

Miami! E' un "territorio vergine", non ci sono ancora ristoranti con stelle Michelin. Ed è una città fantastica dalle mille opportunità per uno chef estroso come me!

C: Qual è la tua filosofia in cucina?

Ogni piatto che preparo è come se dovessi farlo per me. Utilizzo i migliori prodotti e inoltre la bontà del piatto deve essere pari alla sua bellezza nella presentazione.

C: Quale piatto ti manca della cucina sarda?

Gnocchetti pomodoro e salsiccia che fa mia madre :)

C: Il tuo obiettivo futuro?

Diventare il miglior chef executive! 

C: Grazie Giorgio, sei stato gentilissimo. Io mi auguro di poter assaggiare qualche tuo prelibato piatto e che tu possa un giorno tornare in Sardegna a condividere con noi la tua arte culinaria.

In bocca al lupo!

L'executive chef Giorgio, giovanissimo, non ha trovato la sua strada di crescita in Sardegna.
Questa intervista, cari lettori, spera vi faccia riflettere.
I problemi, che si ricollegano anche al turismo,sono piuttosto evidenti: chiusura insulare, stagione turistica limitata a tre mesi l'anno, giovani talenti con un bagaglio culturale di spessore che scelgono di emigrare per poter lavorare, in primis, potersi esprimere e guadagnare i dovuti riconoscimenti.
Le analisi sono superflue.
Auguro a Giorgio di continuare così, alla grandissima, e tenere alto il nome della Sardegna!!!

Buon Blogger Viaggio a tutti :)



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