domenica 19 agosto 2012

Come nasce una località turistica? Scopriamolo con "Bronzetta" (Parte 1)

BuonSalve miei cari navigatori,
ormai state diventando sempre più esperti di turismo sostenibile e di questo ne sono felice!
Oggi vedremo come "nasce" una destinazione turistica, e lo faremo tramite un piccolo racconto divertente e adatto al rapido apprendimento. Sono sempre del parere che con il sorriso sulle labbra si impari tutto più facilmente! Un racconto a puntate, stile soap opera??? No preferisco le novelle!
Una novella che ci guiderà alla scoperta della teoria del ciclo di vita di una destinazione turistica.



Il turismo non nasce per miracolo, almeno non sempre. Il turismo può nascere per caso, e anche in posti impensabili in cui non vi è una sola attrattiva degna di nota. Il turismo si crea e talvolta si autodistrugge.
Vi sono luoghi turistici da millenni, pensiamo agli antichi filosofi greci che facevano il tour d'obbligo in Egitto e in tutta la Magna Grecia. 
La Sardegna non è stata presa da subito sul serio: basti pensare che i primi studiosi giunti nella nostra terra nel 1600 circa, rimasero talmente allibiti dai Nuraghe da dar loro significati e definizioni assurde, senza rendersi conto della loro effettiva funzione e UNICITà.
Le storielle aliene e atlantidee andavano davvero di moda a quei tempi!

Bando alle ciance e tuffiamoci nel tema di oggi.....

Primo step: inventiamo un bel nome di una pseudo località sarda....mmm...vediamo...scelta difficile...la chiameremo "Bronzetta"...(bella risata qui ci vuole)... in onore dei mariti bronzetti che tanto valore hanno aggiunto al nostro patrimonio culturale.

Bene si dia inizio al racconto:


Come Bronzetta divenne una rinomata destinazione turistica

Bronzetta è un bel paesino, circondato da colline ricche di macchia mediterranea e con un panorama vista mare mozzafiato. Piccole calette e insenature si inseguono, la sabbia chiara contraddistinta dai granelli di quarzo rosa, gioca con le onde del mare. Le rocce si ergono imponenti a delimitare mare e terra e assumono forme bizzare, per l'appunto di bronzetti: condottieri, soldati, artigiani, scudi e armi, scolpiti nella roccia. Gli abitanti non facevano caso a queste particolarità, anzi le ritenevano semplicemente un dono Divino, rivolto a loro, testimoni di un passato lontano.

Un giorno,  per la festa del patrono, arivarono in paese degli strani individui: una delegazione di studiosi tedeschi, che avevano ricevuto segnalazioni da diverse imbarcazioni riguardo alle strane forme della scogliera del paesino. L'accoglienza, tipica sarda, fu grande; tra un piatto di culurgiones e racconti antichi, tra escursioni e danze, la giornata trascorse in modo lieto. 
La delegazione rimase anche la notte, e venne ospitata nella tenuta del conte Shardana.
Il giorno dopo la delegazione partì, con la promessa di ritornare presto per condurre studi approfonditi.

Nel frattempo a Brronzetta, arrivarano anche altri viaggiatori, che potremmo definire PIONIERI.
Il passaparola sull'enorme patrimonio storico del paesello aveva sortito i suoi frutti. Nel giro di qualche mese la curiosità crebbe a tal punto, da far raddoppiare gli arrivi di turisti e curiosi, ma anche studiosi e perditempo. Il conte Shardana non prese da subito bene la nuova situazione. Bronzetta aveva vissuto fino ad allora di agricoltura, pastorizia, artigianato, e non era pronta a far fronte all'ondata anomala di TURISMO. 
Ebbene si, Bronzetta era entrata nella fase uno dello sviluppo di una località turistica: la fase esplorativa. Una fase di nascita, un primo timido contatto con il turista, talvolta straniero. Mancanza di strutture ricettive e strumenti per avviare un piano turistico.
Riusciranno gli abitanti di Bronzetta a passare alla fase due? 
Lo sapremo prossimamente.... 

Per ora auguro a tutti un buon bloggerViaggio, alla prossima!


4 commenti:

  1. Troppo carino!! Mi piace ed e' sacrosanta verita'!

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  2. :))) grazie :)))) sto cercando di unire la mia passione per la scrittura alla teoria turistica, che è un poco più noiosa vista in termini scolastici :))) Così è più divertente :)

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  3. se le ho regalato un sorriso ne sono felice:-)

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